Gli Accordi sul Commercio Digitale
Gli Accordi sul Commercio Digitale regolano lo scambio di beni e servizi in rete, oltre che ulteriori tecnologie per l’informazione e la comunicazione (ICT). Alcuni esempi di beni e servizi soggetti a tali accordi sono:
- beni ordinati digitalmente e consegnati fisicamente o digitalmente (es. ordini online consegnati a domicilio, acquisto di app per smartphone);
- tecnologie applicate nei processi di produzione e distribuzione (es. servizi per il tracking delle merci per lo sviluppo di supply chain più efficienti);
- trasferimento di dati cross border (es. dati salvati nel cloud).
Le relazioni commerciali tra UE e Singapore
L’Accordo integrerà l’accordo di libero scambio UE-Singapore del 2019 e fornirà norme per la tutela dei consumatori e per garantire alle imprese prevedibilità e certezza del diritto.
Secondo la Commissione, l’accordo rafforzerà le relazioni commerciali tra l’UE e Singapore:
- agevolando gli scambi digitalizzati di beni e servizi;
- garantendo flussi transfrontalieri di dati privi di ostacoli ingiustificati;
- rafforzando la fiducia nel commercio digitale, anche attraverso norme rigorose in materia di spam.
La conclusione politica raggiunta segna la fine dei negoziati per l’accordo sul commercio digitale UE-Singapore. L’UE e Singapore seguiranno ora le rispettive procedure per progredire verso la firma e la conclusione formali.
L’UE è il principale importatore ed esportatore mondiale di servizi erogabili digitalmente. Nel 2022 il 55% del totale degli scambi di servizi dell’UE è avvenuto digitalmente, il che rappresenta oltre 1300 miliardi di euro di importazioni ed esportazioni dell’UE.
Oltre la metà del totale degli scambi di servizi tra l’UE e Singapore avviene già digitalmente e nel 2022 rappresentava il 55% del totale degli scambi commerciali tra l’UE e Singapore (per un valore di 43 miliardi di euro).