Conferenza «Vestire “a norma” per essere competitivi»: l’importanza delle norme tecniche per il settore tessile

24 Aprile 2024

Si è tenuta il 23 aprile 2024, a Roma, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, la conferenza «Vestire “a norma” per essere competitivi» (qui il video dell’evento), un appuntamento di grande rilievo per il comparto tessile italiano, organizzato da AICTC – Associazione Italiana di Chimica Tessile e Coloristica e da UNI – Ente Italiano di Normazione.

Punto centrale della conferenza è stato il ruolo delle norme tecniche per l’industria tessile, il loro impatto sulle aziende e l’importanza di coinvolgere tecnici che operano in azienda, con le loro competenze e conoscenze, ai tavoli europei di normazione. Come ha sottolineato Pietro Pin, Presidente Commissione Tessile Abbigliamento UNI ct 046, è infatti fondamentale partecipare alla stesura delle norme tecniche per non subire norme scritte da altri, per creare un perimetro normativo che favorisca le imprese e le accompagni ad affrontare cambiamenti e sfide future.

Sono oltre 600 le norme previste attualmente per il settore tessile. Si tratta di norme volontarie, ma che negli ultimi anni hanno assunto una sempre maggiore cogenza per le imprese, non solo reputazionale, in particolare se si tratta di norme armonizzate e coerenti con le direttive UE di settore. Che cosa chiedono oggi gli operatori alla normazione tecnica?  Definire il quadro terminologico e tecnico-prestazionale, in modo che le condizioni di contesto non creino ostacoli alle imprese.

I diversi interventi si sono focalizzati su norme tecniche già in essere e norme in evoluzione, spaziando dalla sostenibilità alle microplastiche, dall’economia circolare alla sicurezza dei prodotti, fino alle norme su lana e piume.

Tra i relatori della conferenza anche Nicola Gelder, Founding Partner di ZPC Srl – Società Benefit e vice Presidente di Assosport, con un intervento incentrato sulle norme tessili per i prodotti imbottiti con piumino e piuma, che ha evidenziato come in tali settori le norme tecniche possano rappresentare un esempio nel contribuire alla tutela e alla valorizzazione del Made in Italy.

L’Italia, infatti, è il primo Paese in Europa per il consumo di piumino di alta qualità, utilizzato nei comparti della moda e dell’abbigliamento tecnico-sportivo, ma anche nei prodotti imbottiti per il letto e nelle imbottiture per divani. Questi settori subiscono tuttavia la concorrenza di prodotti finiti importati di qualità inferiore; necessitano quindi di maggiori tutele, che passano anche attraverso la chiara indicazione nelle etichette di informazioni utili al consumatore per dare evidenza della qualità del prodotto. Su questi aspetti, come su altri aspetti normativi, stanno lavorando numerosi comitati, a cui partecipano anche tecnici ed esperti italiani, con l’obiettivo di assicurare un dialogo costruttivo e dare un apporto concreto alla tutela della salute, dell’ambiente e delle imprese.

Gli altri interventi della conferenza hanno toccato temi di rilievo, quali: l’analisi e i rimedi per ridurre il rilascio di microplastiche dai tessili (Tiziano Battistini, Coordinatore R&D di Aquafil Group), l’etichettatura di manutenzione dei capi attraverso simboli grafici (Alessandro Berlin, Responsabile controllo qualità e compliance IMAX Srl), la sicurezza nell’abbigliamento per bambini (Angela Donati, Technical manager UL Solutions), la taglia unica europea (Giordano Artuzzi, Quality assurance and CSR manager OVS Spa), la nuova norma sulla tracciabilità delle lane italiane sostenibili (Marco  Antonini, Primo ricercatore Enea), l’economia circolare per i prodotti tessili (Massimo Cavarzeran, Conformità di prodotto Benetton Group), l’importanza dell’attività educativa nel tessile verso i consumatori (Stefano Cavestro, Presidente AICTC).

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