Unione Europea: si stringe la morsa sanzionatoria

4 Agosto 2023

L’Unione Europea sta ricorrendo sempre di più alle politiche sanzionatorie come mezzo per colpire soggetti ed entità che si rendano responsabili di gravi atti contrari alla tutela dei diritti umani e del rispetto della sovranità di altri Paesi. Nelle ultime settimane, sono state infatti numerose le iniziative intraprese dal Consiglio e indirizzate all’inserimento di nuove persone ed entità nelle liste dei soggetti sottoposti a misure restrittive. Per tutti gli individui colpiti da misure sanzionatorie è previsto il congelamento di tutti i fondi e delle risorse economiche a loro appartenenti, o da loro possedute, detenute o controllate, direttamente o indirettamente, nonché il divieto di messa a disposizione, diretta o indiretta, di fondi o risorse economiche.

 

Sanzioni contro la violazione dei diritti umani

In risposta a gravi violazioni dei diritti umani e in vista delle continue tensioni internazionali, l’Unione Europea ha rafforzato le misure restrittive nei confronti della Russia. La condanna è stata particolarmente forte riguardo alle sentenze contro Alexei Navalny e Vladimir Kara-Murza, con una richiesta esplicita di liberare immediatamente tutti i detenuti per motivi politici in Russia. Lo scorso 20 luglio, il Consiglio dell’UE ha aggiunto dodici persone e cinque entità all’Allegato I (parte A) del Regolamento (UE) 2020/1998. Tra i soggetti listati, politici e membri delle forze dell’ordine russe attivi presso il penitenziario in cui è rinchiuso Alexei Navalny, nonché dipartimenti pubblici e società tecnologiche private. Inoltre, l’Unione Europea ha emesso lo scorso 20 luglio nuove misure restrittive contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani inserendo, sempre nell’Allegato I del Regolamento (UE) 2020/1998, cinque soggetti di nazionalità afghana, sud-sudanese, russa e centrafricana perché responsabili di azioni di discriminazione, oppressione e violenza sessuale e di genere.

Conflitto russo-ucraino

In risposta al sostegno militare dell’Iran alla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, lo scorso 20 luglio il Consiglio dell’Unione Europea ha aggiunto all’Allegato I del Regolamento (UE) n. 269/2014 cinque persone fisiche coinvolte nello sviluppo e nella fornitura di velivoli senza equipaggio alla Russia.

Inoltre, lo scorso 28 luglio, sette persone e cinque entità sono state aggiunte allo stesso elenco perché ritenute responsabili di condurre una campagna digitale di manipolazione delle informazioni denominata «RRN» (Recent Reliable News) volta a diffondere propaganda a sostegno della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina.

Myanmar/Birmania

In considerazione del perdurare della grave situazione in Myanmar/Birmania, sei persone e un’entità sono state aggiunte nell’elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità e degli organismi oggetto delle misure restrittive riportate nell’allegato IV del Regolamento (UE) n. 401/2013. Si tratta di soggetti, per lo più politici ed appartenenti alle forze armate, responsabili di aver compromesso la democrazia e lo Stato di diritto e di aver commesso gravi violazioni dei diritti umani.

Siria

In considerazione della politica repressiva attuata dal regime siriano e a seguito dell’accertamento del sostegno militare, da parte dell’Iran, al regime siriano, il Vicecomandante della forza aerospaziale del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC), ritenuto responsabile di essere coinvolto nello sviluppo e nella fornitura di sistemi di difesa aerea destinati alla Siria, è stato aggiunto all’allegato II del Regolamento (UE) n. 36/2012 delle persone fisiche e giuridiche, entità od organismi oggetto di misure restrittive.

Repubblica democratica del Congo

In considerazione della gravità della situazione nella Repubblica Democratica del Congo, nove persone sono state aggiunte all’elenco delle persone fisiche o giuridiche, delle entità e organismi compresi nell’Allegato I bis del Regolamento (CE) n. 1183/2005, perché considerate responsabili della pianificazione, direzione o compimento di atti che costituiscono gravi violazioni o abusi dei diritti umani nel Paese.

Haiti

A fronte della forte instabilità interna che caratterizza l’attuale situazione in cui versa Haiti, facendo seguito alla prima emanazione del programma sanzionatorio del novembre 2022 , l’Unione Europea ha emanato la Decisione (PESC) 2023/1574 e il Regolamento (UE) 2023/1569 che presentano, nei relativi allegati, un elenco di soggetti ed entità nei confronti dei quali è previsto:

  • il divieto di vendita, diretta o indiretta, ai soggetti listati, di armamenti e di materiale connesso di qualsiasi tipo, compresi armi e munizioni, veicoli ed equipaggiamenti militari, equipaggiamenti paramilitari e relativi pezzi di ricambio, nonché l’assistenza tecnica e finanziaria;
  • che gli Stati Membri adottino misure necessarie a impedire l’ingresso o il transito nel loro territorio delle persone fisiche listate;
  • un nuovo elenco di persone fisiche o giuridiche, entità o organismi designati dal Consiglio verso il quale è previsto sia il congelamento di fondi e risorse economiche posseduti o controllati, direttamente o indirettamente, sia il divieto di messa a disposizione diretta e/o indiretta verso tali soggetti designati

 

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