Sanzioni USA, accordo tra l’OFAC e un’azienda italiana
Una società italiana che produce componenti per caldaie a gas è stata recentemente accusata dall’Office of Foreign Assets Control (OFAC) del Dipartimento del Tesoro americano di aver agito in violazione del programma sanzionatorio USA nei confronti dell’Iran.
In particolare, l’OFAC ha contestato alla società di aver riesportato in Iran pressostati ad aria per caldaie a gas ed altri componenti acquistati da società statunitensi in violazione delle disposizioni dell’Iranian Transactions and Sanctions Regulations (ITSR).
Dalle indagini condotte dall’OFAC è emerso che la società italiana avrebbe fraudolentemente mascherato la reale intenzione di rivendere i prodotti ad utilizzatori finali iraniani e avrebbe richiesto di rimuovere la dicitura “Made in USA” dai prodotti in questione.
Per sanare la propria responsabilità, l’azienda ha siglato un accordo transattivo con l’OFAC accettando il pagamento di una sanzione economica di 950 mila dollari. L’accordo prevede inoltre che l’azienda adotti opportuni interventi di export compliance al fine di evitare l’applicazione di ulteriori sanzioni quali l’inclusione nelle blacklist americane.
La compliance per prevenire sanzioni
Il caso evidenzia l’importanza per le aziende italiane di adottare verifiche efficaci in relazione ai programmi sanzionatori vigenti, mediante procedure interne strutturate quali strumenti di corretta valutazione del rischio.
L’OFAC stessa incoraggia gli operatori americani e non americani a dotarsi di Sanctions Compliance Programs (SCP) al fine di ridurre al minimo il rischio di violazione delle normative e di poter usufruire di attenuanti in caso di sanzioni.
ZPC aiuta le aziende a definire programmi interni di conformità per ridurre il rischio sanzioni e operare nel rispetto delle normative americane