Sanzioni UE contro la Russia: 2,3 miliardi congelati in Italia e controlli in aumento

2 Luglio 2025

Introduzione

L'Unità di Informazione Finanziaria (UIF) ha pubblicato un rapporto sui beni congelati dall'Italia riconducibili a soggetti russi sottoposti a misure restrittive. I beni, oltre a conti bancari, includono immobili di pregio, yacht e auto di lusso.

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Sanzioni alla Russia e rapporto annuale UIF

Tra i programmi sanzionatori applicati dall’Unione europea, quello con le misure più incisive e ampie è quello adottato nei confronti della Russia in seguito allo scoppio del conflitto in Ucraina. A confermarlo sono, tra l’altro, i dati pubblicati dall’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) in merito alle attività svolte nell’anno 2024.

 

L’UIF, istituita presso la Banca d’Italia, è l’autorità nazionale preposta all’analisi delle operazioni sospette di riciclaggio e finanziamento del terrorismo. Tra le sue funzioni rientra anche il monitoraggio dei flussi finanziari connessi a Paesi o soggetti sottoposti a sanzioni internazionali, attraverso l’analisi delle segnalazioni ricevute e la cooperazione con le autorità competenti, nazionali ed estere. In questo ambito, la UIF contribuisce all’attuazione delle misure restrittive dell’UE sul piano finanziario.

 

Secondo il rapporto annuale UIF per il 2024, l’Italia ha congelato beni riconducibili a soggetti russi sottoposti a misure restrittive per un valore di circa 2,3 miliardi di euro dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina nel 2022. Alla fine del 2024 risultavano bloccati quasi 280 milioni di euro di fondi liquidi, con un incremento di quasi 50 milioni di euro rispetto all’anno precedente. I beni congelati, oltre a conti bancari, includono immobili di pregio, yacht e auto di lusso, tutti rientranti nel perimetro delle misure restrittive dell’Unione europea. La normativa rilevante sono, in particolare, i Regolamenti (UE) 833/2014 e 269/2014, come successivamente integrati e modificati.

L'attività di monitoraggio e di due diligence

L’attività continua di monitoraggio da parte della UIF si è concentrata, in particolare, su trasferimenti di fondi effettuati tramite intermediari esteri, sull’uso di tecnologie finanziarie non convenzionali e sull’impiego di strutture societarie opache pensate per eludere i meccanismi di controllo. In alcuni casi, le analisi hanno riguardato flussi riconducibili a reti societarie già coinvolte in altre tipologie di reato economico, come frodi fiscali o abusi di fondi pubblici, con destinazioni finali collocate in giurisdizioni a rischio.

 

Il contesto delle sanzioni ha interessato anche altri attori coinvolti nel conflitto. A giugno 2025, la Guardia di Finanza ha sequestrato beni per oltre un milione di euro a una società iraniana con sede a Milano, Irital Shipping Lines, in quanto coinvolta nel supporto militare fornito dall’Iran alla Russia.

 

Il crescente impegno delle autorità nel monitorare l’attuazione concreta delle sanzioni finanziarie evidenzia l’importanza per le imprese e gli operatori economici di adottare un approccio strutturato alle due diligence, sia in fase di contatto con nuovi clienti che nelle operazioni ricorrenti. La conoscenza aggiornata dei regimi sanzionatori applicabili, il controllo sulle controparti e sui prodotti, la verifica dell’origine e della destinazione dei flussi finanziari sono elementi oggi imprescindibili per evitare il rischio di violazioni, anche inconsapevoli, delle misure restrittive.

Il supporto di ZPC

Il team di esperti di ZPC è sempre a disposizione delle imprese per qualsiasi approfondimento in merito a sanzioni internazionali, export control e altre tematiche legate alle restrizioni finanziarie e del commercio internazionale.