Russia: gli Usa rafforzano le sanzioni secondarie verso banche internazionali in chiave anti-elusione

24 Gennaio 2024

Il 22 dicembre 2023, attraverso l’ordine esecutivo E.O. 14114 “Taking Additional Steps With Respect to the Russian Federation’s Harmful Activities” gli Stati Uniti hanno introdotto la possibilità di imporre sanzioni secondarie nei confronti di istituti finanziari stranieri (cioè non US-persons) che abbiano effettuato operazioni significative per o per conto di entità russe designate ai sensi dell’E.O. 14024 (“Blocking Property with Respect to Specified Harmful Foreign Activities of the Government of the Russian Federation”), o che abbiano effettuato operazioni significative o fornito servizi alla base militare-industriale russa.

Secondo alcune testate giornalistiche internazionali, in risposta a questo E.O., due istituti finanziari cinesi avrebbero ordinato una revisione delle loro attività nei confronti di clienti russi, aumentando i controlli di due diligence. A seguito di tale revisione, potrebbero cessare i legami con i clienti sanzionati, nonché la fornitura di servizi finanziari al settore militare russo, indipendentemente dalla valuta e dal luogo delle transazioni. La revisione potrebbe estendersi ai clienti non russi che fanno affari in Russia o che trasferiscono beni di importanza critica in Russia attraverso Paese terzi.

Sempre secondo quanto riportato da vari organi di stampa, anche russi, le banche turche, che già dalla scorsa estate avevano ridotto la propria collaborazione con quelle russe, sarebbero arrivate a interrompere i rapporti di corrispondenza con quasi tutti gli istituti di credito russi dopo la pubblicazione dell’E.O. 14114 del 22 dicembre 2023. Le stesse banche, a seguito dell’introduzione del 12° pacchetto di misure sanzionatorie da parte dell’UE, avrebbero inoltre rafforzato i propri controlli, al fine di escludere eventuali violazioni delle sanzioni.

Un ulteriore effetto delle disposizioni statunitensi nei confronti degli istituti finanziari si è registrato a Hong Kong, dove il direttore del Treasury Department’s Financial Crimes Enforcement Network (FinCEN) degli Stati Uniti, Andrea Gacki, avrebbe avuto due incontri diretti con alcuni rappresentanti di istituti finanziari fra i quali si citano Bank of China, Industrial and Commercial Bank of China, Bank of Communications, CMB Wing Lung Bank, UBS, Citigroup, JPMorgan Chase, Goldman Sachs, Morgan Stanley, Deutsche Bank, Barclays e BlackRock.

Ricordiamo che in ragione della valenza extraterritoriale delle secondary sanctions, gli USA possono sanzionare anche soggetti ed entità non americane che non operano in conformità con i regimi sanzionatori statunitensi, con particolare attenzione verso le banche, data l’influenza statunitense sul sistema finanziario globale. Le sanzioni secondarie impattano anche sulle imprese, sia direttamente in caso di violazione dei programmi Usa, sia indirettamente nel momento in cui un’impresa per poter operare con istituto finanziario deve tenere in considerazione anche le normative sanzionatorie americane.

 

 

Vuoi maggiori informazioni su questo tema?

Scrivici a info@zpcsrl.com oppure compila il form di contatto