Legge Salva Mare, approvata senza il riferimento alle “microfibre” da tessile
Il Senato ha approvato in via definitiva la legge “Salva Mare” (ddl n. 1571-B), il provvedimento che fornisce disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell’economia circolare.
Dopo diversi passaggi parlamentari, il testo definitivo non include l’obbligo di etichettatura ambientale per i prodotti tessili con potenziale di rilascio di “microfibre” in mare, come previsto in precedenza. L’art. 12 della versione modificata al Senato a novembre 2021 prevedeva infatti che a partire dal 30 giugno 2022 qualsiasi prodotto tessile o di abbigliamento che rilasci microfibre al lavaggio avrebbe dovuto indicare tale rilascio e dichiarare di contribuire all’inquinamento da plastiche del mare.
A seguito delle criticità sollevate per il settore tessile, l’art. 12 è stato soppresso dalla Commissione Ambiente della Camera a fine febbraio 2022. Dopo l’approvazione alla Camera, ora il testo della legge è stato approvato in via definitiva anche al Senato.
La legge “Salva Mare” permette ai pescatori che recuperano plastica in mare o in acque dolci di trasportarla in porto per lo smaltimento e il riciclo, senza essere denunciati per traffico illecito di rifiuti, come previsto prima della legge, e quindi essere costretti a ributtare in mare i rifiuti. La legge prevede inoltre che le autorità portuali siano tenute a predisporre isole ecologiche per ricevere i rifiuti e avviarli al riciclo e dei premi per i comandanti dei pescherecci che raccolgono rifiuti.
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