Disciplina tariffaria
La parte tariffaria dell’accordo introduce regole operative differenziate:
Eliminazione tariffe UE
L’Unione Europea eliminerà i dazi su tutti i beni industriali di origine statunitense. Contestualmente, sono state concesse aperture nel settore agroalimentare e ittico: accesso preferenziale per frutta fresca e trasformata, frutta a guscio, prodotti lattiero-caseari, carne suina e di bisonte, semi da semina, olio di soia, soia e derivati, aragosta (compresa quella trasformata).
Regola generale USA (tariffa massima 15%)
Per i beni di origine UE, gli Stati Uniti applicheranno l’aliquota più alta tra:
- il dazio MFN (Most-Favored Nation) oppure
- un’aliquota complessiva del 15%, composta da MFN + reciprocal tariff
Per maggiori dettagli sul calcolo della tariffa USA per i prodotti europei si rinvia al nostro precedente approfondimento.
Esenzioni settoriali (applicazione del solo dazio MFN)
Dal 1° settembre 2025, alcuni prodotti UE saranno soggetti unicamente al dazio MFN:
- risorse naturali non disponibili negli USA (incluso il sughero);
- aeromobili e parti di aeromobili;
- farmaci generici e ingredienti chimici di base.
Le parti hanno convenuto di considerare per il futuro ulteriori settori per l’estensione della lista.
Prodotti soggetti a provvedimenti della Section 232
Alcuni beni europei, tra cui prodotti farmaceutici, semiconduttori e legname, sono attualmente oggetto di indagini del Dipartimento del Commercio statunitense ai sensi della Section 232 del Trade Expansion Act del 1962, che consente di introdurre misure tariffarie aggiuntive per motivi di sicurezza nazionale. In assenza dell’intesa, questi settori avrebbero potuto essere colpiti da tariffe estremamente elevate, fino al 250% per i farmaceutici e al 100% per i semiconduttori. Con il nuovo accordo, Washington si è impegnata a limitare l’imposizione tariffaria a un livello massimo del 15% per tali prodotti di origine europea.
Automobili e componenti
Per quanto riguarda il settore automobilistico, l’accordo introduce una disciplina differenziata a seconda del livello del dazio MFN già applicabile. I veicoli europei che scontano un’aliquota MFN pari o superiore al 15% non saranno assoggettati ad alcun dazio aggiuntivo. Diversamente, per i veicoli con un’aliquota MFN inferiore al 15%, sarà applicata un’aliquota complessiva del 15%, ottenuta combinando il dazio MFN con il dazio reciproco aggiuntivo. In questo modo, il livello massimo di imposizione viene fissato in maniera uniforme, introducendo un tetto certo per l’intero comparto automobilistico.
Acciaio, alluminio e rame
Confermati i dazi USA al 50% per tali metalli e numerosi prodotti da essi derivati. Le parti si impegnano a valutare soluzioni di tariff-rate quota (TRQ) e altre forme di coordinamento per contrastare la sovraccapacità produttiva globale di tali metalli.
Barriere non tariffarie e standard
Il comunicato introduce impegni mirati a ridurre ostacoli regolamentari:
- mutuo riconoscimento degli standard automobilistici UE-USA;
- rafforzamento della cooperazione tra organismi di normazione per sviluppare standard comuni in settori tecnologici e industriali;
- estensione degli accordi di mutuo riconoscimento alle apparecchiature di telecomunicazione e ai requisiti di cybersecurity;
- semplificazione dei requisiti sanitari, in particolare per il commercio di carne suina e prodotti lattiero-caseari.
CBAM
Il Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM) rappresenta uno dei principali nodi dell’intesa. Gli Stati Uniti hanno evidenziato le difficoltà che il meccanismo può comportare per le piccole e medie imprese americane. La Commissione europea si è impegnata a introdurre ulteriori flessibilità applicative, tra cui semplificazioni procedurali e possibili meccanismi di esenzione selettiva, al fine di ridurre gli effetti extraterritoriali del CBAM e agevolarne la compatibilità con le regole dell’OMC. Per maggiori informazioni al riguardo è possibile fare riferimento ad un nostro precedente approfondimento sul tema.
Deforestazione
In materia di deforestazione, l’UE riconosce che la produzione agricola negli Stati Uniti presenta un rischio trascurabile per la deforestazione a livello globale. L’impegno è quello di calibrare l’attuazione del Regolamento UE 2023/1115 (Regulation on Deforestation-free Products, EUDR) in modo da evitare restrizioni al commercio di prodotti agricoli americani derivanti dalle norme europee sulla deforestazione. Per maggiori informazioni al riguardo è possibile fare riferimento ad un nostro precedente approfondimento sul tema.
CSDDD e CSRD
Il comunicato richiama inoltre il quadro normativo europeo sulla sostenibilità d’impresa. In relazione alla Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD), l’UE si è impegnata a ridurre gli oneri amministrativi, in particolare per le PMI, e a riesaminare le disposizioni sulla responsabilità civile e sugli obblighi di transizione climatica. Analogamente, l’UE ha confermato l’intenzione di assicurare che la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) non costituisca una barriera indebita agli scambi transatlantici.
Altri elementi rilevanti
Oltre al capitolo tariffario e regolatorio, il comunicato dedica ampio spazio ad altre aree di cooperazione economica e strategica. In ambito energetico, l’Unione Europea si è impegnata ad acquistare gas naturale liquefatto, petrolio e prodotti nucleari statunitensi per un valore stimato di 750 miliardi di dollari entro il 2028, ai quali si aggiungeranno acquisti di chip americani per almeno 40 miliardi di dollari destinati ai centri di calcolo europei. Sul piano della difesa, è previsto un incremento significativo delle forniture europee di equipaggiamenti militari statunitensi, con l’obiettivo dichiarato di rafforzare l’interoperabilità all’interno della NATO. Anche gli investimenti transatlantici assumono rilievo: l’accordo prevede investimenti per circa 600 miliardi di dollari da parte di imprese europee negli Stati Uniti, in particolare nei settori considerati strategici, entro il 2028. Infine, nel settore digitale, le parti hanno confermato l’impegno a non introdurre imposizioni sulle trasmissioni elettroniche e a non adottare network usage fees, oltre a rafforzare la collaborazione sulla digitalizzazione delle procedure doganali nel contesto della riforma doganale europea. Infine, UE e USA si impegnano a collaborare per contrastare le restrizioni all’esportazione di minerali critici imposte da Paesi terzi e a garantire una forte tutela dei diritti del lavoro riconosciuti a livello internazionale, con particolare attenzione all’eliminazione del lavoro forzato nelle catene di approvvigionamento.
Implicazioni per le imprese
Il quadro delineato introduce un regime tariffario complesso, ma con maggiori elementi di prevedibilità rispetto al recente passato. Parallelamente, le concessioni reciproche in materia di standard e non-tariff barriers potranno ridurre i costi di compliance tecnica per diversi settori.
Prossimi sviluppi e i servizi di ZPC
Si attende ora che l’accordo quadro venga formalizzato e attuato tramite specifici atti normativi in UE e USA.
ZPC terrà monitorata l’applicazione delle misure e resta a disposizione per supportare le imprese nell’analisi degli impatti derivanti dalle nuove regole tariffarie e dalle misure in materia di sostenibilità, nella classificazione doganale e nella predisposizione delle strategie operative e di compliance necessarie per operare in modo conforme ed efficiente nel commercio UE-USA.