Il nuovo dazio
Con un ordine esecutivo firmato il 6 agosto 2025, il Presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump ha disposto l’imposizione di un dazio ad valorem del 25% su tutte le importazioni originarie dell’India, a decorrere da 21 giorni dalla firma del provvedimento. La misura è motivata dal coinvolgimento, diretto o indiretto, dell’India nelle importazioni di petrolio greggio e derivati di origine russa, in violazione dello spirito delle sanzioni internazionali volte a contenere le capacità economiche della Federazione Russa.
L’intervento si colloca nel quadro dell’emergenza nazionale originariamente dichiarata con l’Ordine Esecutivo 14024 del 15 aprile 2021, e successivamente ampliata con l’Ordine Esecutivo 14066 dell’8 marzo 2022, a fronte delle persistenti attività del governo russo finalizzate a compromettere la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina.
Il dazio sarà aggiuntivo rispetto a qualsiasi altro tributo, onere o misura commerciale già vigente, salvo sovrapposizioni con misure adottate ai sensi della Sezione 232 del Trade Expansion Act del 1962, e ad alcune specifiche eccezioni previste da normative esistenti o da ordini esecutivi precedenti (in particolare, l’Ordine Esecutivo 14257 del 2 aprile 2025, come modificato, che attualmente prevede per prodotti originari dell’India un dazio aggiuntivo del 25%).
Le motivazioni
Secondo quanto riportato nel testo ufficiale, l’India risulterebbe coinvolta nell’acquisto di petrolio russo non solo attraverso forniture dirette, ma anche mediante intermediazioni e triangolazioni commerciali che ne celano l’origine effettiva. La definizione di “importazione indiretta” adottata dal provvedimento include infatti ogni transazione nella quale l’origine russa del petrolio possa essere ragionevolmente accertata, anche qualora veicolata tramite Paesi terzi o operatori terzi.
Il Dipartimento del Commercio, in coordinamento con il Dipartimento di Stato e il Dipartimento del Tesoro, è incaricato di monitorare le dinamiche globali di approvvigionamento energetico per identificare eventuali altri Stati che stiano importando, direttamente o indirettamente, petrolio russo. Qualora tale circostanza fosse accertata, il Presidente potrà adottare misure analoghe nei confronti di altri Paesi terzi, incluso l’ampliamento della base imponibile del dazio al 25%.
ZPC continuerà a monitorare l’applicazione della misura e le relative implicazioni operative per gli operatori economici. I nostri esperti rimangono a disposizione per assistenza nella classificazione doganale e nella valutazione dell’impatto delle nuove tariffe sui flussi commerciali.