Usa, nuove restrizioni all’import su prodotti originari dello Xinjiang (Cina)

19 Maggio 2022

A partire dal 21 giugno 2022 scatta negli Stati Uniti il divieto di importare prodotti realizzati con lavoro forzato nello Xinjiang, regione autonoma uigura situata nel nord est della Cina. Il provvedimento segue diverse misure restrittive già adottate dagli Usa in riferimento alle importazioni dalla regione cinese e in generale con l’obiettivo di vietare l’importazione di merci da aree in cui si pratica il lavoro forzato.

Nel gennaio 2021 la US Customs and Border Protection (CBP) ha emesso un Withhold Release Order (WRO) che vieta l’importazione di cotone, pomodori e loro prodotti derivati, originari ello Xinjiang. A seguire, a dicembre 2021 è stato approvato l’Uyghur Forced Labor Prevention Act (UFLPA), che rafforza il divieto estendendolo a tutte le categorie merceologiche prodotte in tutto o in parte nello Xinjiang o da entità listate. La legge introduce da giugno 2022 una presunzione confutabile che i prodotti originari dello Xinjiang siano realizzati con lavoro forzato. Spetterà quindi all’importatore dimostrare il contrario.

Le nuove restrizioni riguarderanno potenzialmente tutte le merci prodotte in tale regione e tutta la catena di fornitura, con rilevanti impatti soprattutto per la merce originaria della Cina.

Entro il 21 giugno 2022, la task force per l’implementazione dell’UFLPA pubblicherà la lista delle entità listate, dei prodotti realizzati da tali entità e una guida per gli importatori in merito alla due diligence da adottare e al tracciamento della catena di fornitura, così come alle prove da recuperare per dimostrare che i prodotti (e in particolare i prodotti di origine cinese) non sono realizzati con lavoro forzato, specialmente dello Xinjiang.

La CBP invita tutti gli importatori a verificare le proprie catene di approvvigionamento e a istituire misure affidabili per garantire che le merci importate non siano prodotte con lavoro forzato.

Ad oggi l’Unione Europea non ha ancora implementato una misura restrittiva simile a quella statunitense verso i prodotti originari dello Xinjiang. A luglio 2021 la Commissione Europea ha in ogni caso elaborato una linea guida di carattere non vincolante per le imprese europee sulle due diligence da adottare per gestire il rischio di lavoro forzato nelle supply chain.

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