Riforma del codice doganale UE: la posizione del Parlamento

14 Marzo 2024

Ieri, 13 marzo 2024, con 486 voti favorevoli, 19 contrari e 97 astensioni, il Parlamento UE ha adottato la propria posizione sulla riforma del codice doganale dell’UE. Il dossier sarà seguito dal nuovo Parlamento dopo le elezioni europee del 6-9 giugno.

Il contesto

Nel maggio 2023, la Commissione ha presentato una proposta di riforma del codice doganale dell’UE. Il pacchetto contiene tre atti giuridici distinti:

  • il regolamento principale che istituisce il codice doganale dell’UE e l’Autorità doganale dell’UE, di cui il Parlamento è co-legislatore;
  • un regolamento del Consiglio sul trattamento tariffario semplificato per le vendite a distanza e l’eliminazione della soglia di franchigia dai dazi doganali;
  • la direttiva del Consiglio su un regime speciale per le vendite a distanza di beni importati da Paesi terzi e sull’IVA sulle importazioni.

Il codice doganale dell’UE necessita di un profondo rinnovamento a causa della crescita esponenziale del commercio elettronico e dei numerosi nuovi standard di prodotto, i divieti, gli obblighi e le sanzioni messi in atto dall’UE negli ultimi anni. La riforma del codice doganale dell’UE si propone di cambiare il modo in cui le autorità doganali operano, cooperano con i commercianti e gestiscono le merci che le persone ordinano online, introducendo nuovi strumenti e processi più semplici per aiutare le autorità doganali a lavorare in modo più efficiente e a concentrarsi sul controllo delle merci, delle spedizioni e degli operatori commerciali più rischiosi.

Un nuovo approccio all’e-commerce

I consumatori ordinano online sempre più spesso beni provenienti da Paesi terzi che non sempre soddisfano gli standard di sicurezza o ambientali e le norme legali dell’UE. Le stime indicano inoltre che il valore del 65% circa dei pacchi in ingresso nell’UE è deliberatamente sottovalutato nella dichiarazione doganale per beneficiare dell’attuale esenzione dai dazi doganali per le merci di valore inferiore a 150 euro, a spese delle imprese dell’UE, in particolare delle PMI, che hanno difficoltà a competere con i prezzi di vendita più bassi.

Il nuovo regolamento attribuisce una maggiore responsabilità alle piattaforme web, che verrebbero obbligate a fornire, alle autorità doganali dell’UE, informazioni sui beni acquistati da spedire nell’UE entro un giorno. Questo porterebbe a una migliore visione delle spedizioni in entrata e consentirebbe alle autorità doganali di effettuare controlli mirati, concentrandosi su merci e commercianti che potrebbero non essere conformi alle norme UE.

Procedure semplificate per i partner fidati

Nel caso in cui accettassero di sottoporsi a rigorosi controlli e verifiche preliminari, le aziende e i commercianti otterrebbero successivamente maggiori libertà nei rapporti con le autorità doganali. Le aziende più affidabili otterrebbero lo status di “commerciante di fiducia” e potrebbero quindi operare con controlli e pratiche burocratiche minimi. Questo consentirebbe agli agenti doganali di concentrarsi su attività e spedizioni più rischiose.

Nuove soluzioni digitali

La riforma istituisce una nuova piattaforma informatica, la EU DataHub, che diventerebbe il principale strumento di lavoro per tutte le autorità doganali europee, garantendo alle imprese una maggiore facilità di comunicazione e di trasmissione delle informazioni alle autorità. Le autorità doganali sarebbero in grado di analizzare i dati in modo più accurato, anche con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, per verificare, ad esempio, incongruenze sospette, potenziali frodi fiscali e rischi relativi a determinate società o merci.

 

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