Gli atti giuridici
Le nuove misure restrittive fanno capo ai seguenti Regolamenti:
- Regolamento di Esecuzione (UE) 2025/933 del Consiglio del 20 maggio 2025 che attua il regolamento (UE) n. 269/2014 concernente misure restrittive relative ad azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina.
- Regolamento di Esecuzione (UE) 2025/958 del Consiglio del 20 maggio 2025 che attua il regolamento (UE) 2024/1485 concernente misure restrittive in considerazione della situazione in Russia.
- Regolamento di Esecuzione (UE) 2025/965 del consiglio del 20 maggio 2025 che attua il regolamento (UE) 2024/2642 concernente misure restrittive in considerazione delle attività destabilizzanti della Russia.
- Regolamento di Esecuzione (UE) 2025/959 del consiglio del 20 maggio 2025 che attua il regolamento (UE) 2018/1542 relativo a misure restrittive contro la proliferazione e l’uso delle armi chimiche.
- Regolamento (UE) 2025/932 del Consiglio del 20 maggio 2025 che modifica il regolamento (UE) n. 833/2014 concernente misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina
Misure dirette alla flotta ombra russa
Le misure adottate oggi dal Consiglio nei confronti della flotta ombra di Putin hanno ampia portata: è stato infatti raddoppiato il numero di navi soggette al divieto di accesso ai porti – 189 navi provenienti da Paesi terzi, per un totale di 342 navi designate – e a cui viene preclusa la fornitura di un’ampia gamma di servizi. Si tratta di imbarcazioni appartenenti alla flotta ombra russa, riconosciute responsabili del trasporto di petrolio russo attraverso attività di navigazione irregolari e ad alto rischio, e del sostegno al settore energetico del Cremlino. Le misure attuate mirano a smantellare la capacità operativa di questa flotta, riducendo così le entrate dal settore petrolifero e di conseguenza la capacità di alimentare l’economia di guerra della Russia.
L’UE ha inoltre imposto sanzioni individuali (congelamento dei beni e divieto di messa a disposizione di fondi) agli attori riconosciuti responsabili del funzionamento della flotta ombra. Tra questi, sono elencate compagnie di navigazione che trasportano greggio e prodotti petroliferi russi e che adottano pratiche pericolose per farlo, comprese entità con sede negli Emirati Arabi Uniti, in Turchia e a Hong Kong. Nell’elenco figura anche un importante assicuratore del trasporto petrolifero russo.
Dall’introduzione del tetto al prezzo del petrolio e delle sanzioni alla flotta ombra, le entrate russe sono diminuite di 38 miliardi di euro. A marzo 2025, le entrate erano inferiori del 13,7% rispetto a marzo 2023 e del 20,3% rispetto a marzo 2022.
Misure dirette al settore energetico
Per ridurre ulteriormente le fonti di reddito della Russia, l’UE ha imposto sanzioni a Surgutneftegas, un’importante compagnia petrolifera russa che garantisce rilevanti entrate allo Stato russo, alimentando quindi direttamente lo sforzo bellico. È stata inserita nella lista anche un’importante compagnia russa attiva nel settore del trasporto petrolifero.
Misure dirette al settore militare-industriale
L’UE ha sanzionato oltre 45 aziende e individui russi che forniscono all’esercito droni, armi, munizioni, attrezzature militari, componenti critici e supporto logistico. Sfruttando il quadro giuridico rafforzato nel 16° pacchetto, l’UE ha esteso le sanzioni anche a soggetti industriali che supportano indirettamente il settore militare, comprese entità russe e cinesi che forniscono macchinari all’industria bellica russa. Sono stati sanzionati anche tre soggetti cinesi (inclusi enti statali), uno bielorusso e uno israeliano, per aver fornito componenti critici all’esercito russo, tra cui componenti per la produzione di droni.
Il Consiglio ha inoltre aggiunto 31 nuove entità all’elenco di quelle soggette a restrizioni più severe sull’export di beni e tecnologie a duplice uso, a causa del loro sostegno al complesso militare-industriale russo. Alcune hanno sede in Paesi terzi (Serbia, Emirati Arabi Uniti, Turchia, Vietnam e Uzbekistan) e sono coinvolte nell’elusione delle restrizioni all’esportazione, comprese quelle relative a droni e macchine utensili CNC.
Infine, l’UE ha introdotto nuove restrizioni all’export di beni che contribuiscono al rafforzamento militare e tecnologico della Russia, allo sviluppo del suo settore difensivo e alla produzione di sistemi d’arma, tra cui precursori chimici per materiali energetici e pezzi di ricambio per macchine utensili.
Misure nei confronti dei territori occupati
Il nuovo pacchetto include anche misure contro il saccheggio del patrimonio culturale in Crimea e lo sfruttamento illegale della produzione agricola ucraina.
Applicazione e numeri complessivi
Con l’aggiunta di 75 nuove designazioni (17 persone e 58 entità), le misure restrittive dell’UE contro azioni che minano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina si applicano ora a oltre 2400 individui ed entità. I soggetti designati oggi sono sottoposti a congelamento dei beni e il divieto per cittadini e imprese UE di fornire loro fondi. Le persone fisiche sono inoltre soggette a un divieto di viaggio all’interno del territorio dell’UE.