UE: adottato l’undicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia

26 Giugno 2023

Il Consiglio Europeo ha adottato lo scorso 23 giugno l’undicesimo pacchetto di misure restrittive economiche e individuali volte a rafforzare le attuali sanzioni dell’UE e a contrastare la loro elusione, allo scopo di massimizzare la pressione sulla Russia, privandola ulteriormente delle risorse di cui ha bisogno per portare avanti la guerra contro l’Ucraina. Gli atti giuridici pertinenti, compresi i nomi delle persone fisiche e delle entità elencate, sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell’UE lo stesso 23 giugno.

Le nuove misure sono comprese nei seguenti Regolamenti:

  • Regolamento (UE) 2023/1214 del Consiglio, del 23 giugno 2023, che modifica il regolamento (UE) n. 833/2014, concernente misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina
  • Regolamento (UE) 2023/1215 del Consiglio, del 23 giugno 2023, che modifica il regolamento (UE) n. 269/2014, concernente misure restrittive relative ad azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina
  • Regolamento di esecuzione (UE) 2023/1216 del Consiglio, del 23 giugno 2023, che attua il regolamento (UE) n. 269/2014, concernente misure restrittive relative ad azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina

Il pacchetto concordato comprende le misure descritte di seguito.

Strumenti anti-elusione

Per far fronte alla crescente elusione delle sanzioni dell’UE, l’Unione ha deciso di rafforzare ulteriormente la cooperazione bilaterale e multilaterale con i paesi terzi e la fornitura di assistenza tecnica. Nel caso in cui la cooperazione non produca i risultati auspicati, l’UE adotterà un’azione rapida, proporzionata e mirata, volta unicamente a privare la Russia delle risorse che le consentono di proseguire l’aggressione nei confronti dell’Ucraina, sotto forma di misure individuali intese a contrastare il coinvolgimento di operatori di paesi terzi nell’agevolazione dell’elusione. In seguito all’adozione di queste misure individuali, l’Unione avvierà un nuovo tentativo di dialogo costruttivo con il paese terzo in questione. Se, nonostante questi passaggi, l’elusione dovesse rimanere sostanziale e sistemica, l’UE avrà la possibilità di adottare misure eccezionali di ultima istanza. In questo caso, il Consiglio potrà decidere all’unanimità di limitare la vendita, la fornitura, il trasferimento o l’esportazione di beni e tecnologie la cui esportazione in Russia sia già vietata — in particolare prodotti e tecnologie utilizzati sul campo di battaglia — ai paesi terzi la cui giurisdizione si sia dimostrata a rischio persistente ed elevato di sfruttamento a fini di elusione.

Divieto di transito

Al fine di ridurre ulteriormente il rischio di elusione delle sanzioni, è vietato il transito nel territorio russo di:

  • un maggior numero di beni e tecnologie che possono contribuire al rafforzamento militare e tecnologico della Russia o allo sviluppo del settore della difesa o della sicurezza;
  • beni e tecnologie adatti all’uso nel settore aeronautico o spaziale;
  • carboturbi e additivi per carburanti esportati dall’UE verso paesi terzi.

Controlli e restrizioni all’importazione e all’esportazione

Il Consiglio ha aggiunto altre 87 entità all’elenco di chi sostiene direttamente il complesso militare e industriale russo nella sua guerra di aggressione nei confronti dell’Ucraina, alle quali saranno imposte restrizioni più rigorose sulle esportazioni di beni e tecnologie a duplice uso.

L’elenco comprende:

  • quattro entità di paesi terzi che producono velivoli senza equipaggio (droni) e li forniscono alla Russia;
  • altre entità di paesi terzi che intervengono nell’elusione delle restrizioni commerciali;
  • entità russe che intervengono nello sviluppo, nella produzione e nella fornitura di componenti elettronici al complesso militare e industriale russo.

È inoltre ampliato l’elenco degli articoli sottoposti a restrizioni che potrebbero contribuire al rafforzamento tecnologico dei settori della difesa e della sicurezza russi, con l’aggiunta di:

  • componenti elettronici;
  • materiali semiconduttori;
  • apparecchiature di fabbricazione e di prova per circuiti integrati elettronici e circuiti stampati;
  • precursori di materiali energetici e precursori di armi chimiche;
  • componenti ottici;
  • strumenti di navigazione;
  • metalli impiegati nel settore della difesa ed equipaggiamento marittimo.

Radiodiffusione

Al fine di affrontare la sistematica campagna di manipolazione dei media e di distorsione dei fatti della Federazione russa tesa a destabilizzare i paesi limitrofi — l’UE e i suoi Stati membri — il Consiglio ha esteso la sospensione delle licenze di radiodiffusione ad altri cinque organi di informazione: RT Balkan, Oriental Review, Tsargrad, New Eastern Outlook e Katehon. Tali organi sono infatti sotto il controllo permanente, diretto o indiretto, della leadership della Federazione russa e sono stati utilizzati da quest’ultima per svolgere continue e concertate azioni di propaganda indirizzate alla società civile dell’UE e dei Paesi limitrofi, distorcendo gravemente i fatti e manipolando la realtà.

Questa propaganda ha preso di mira, ripetutamente e costantemente:

  • i partiti politici europei, soprattutto durante i periodi elettorali;
  • la società civile;
  • i richiedenti asilo;
  • le minoranze etniche russe;
  • le minoranze di genere;
  • il funzionamento delle istituzioni democratiche nell’UE e nei suoi Stati membri.

In linea con la Carta dei diritti fondamentali, queste misure non impediranno a tali organi di informazione e al loro personale di svolgere nell’UE altre attività diverse dalla radiodiffusione, come la ricerca e le interviste.

Strade e porti

L’UE ha esteso il divieto di trasporto di merci su strada nell’Unione con rimorchi e semirimorchi immatricolati in Russia, anche se trainati da autocarri immatricolati al di fuori della Russia.

In considerazione del forte aumento di pratiche ingannevoli messe in atto da navi che trasportano petrolio greggio e prodotti petroliferi, il Consiglio ha inoltre deciso di vietare l’accesso ai porti e alle chiuse dell’UE alle navi che effettuano trasbordi da nave a nave, nel caso in cui le autorità competenti abbiano ragionevoli motivi per sospettare che:

  • violino il divieto di importare via mare petrolio greggio e prodotti petroliferi russi nell’Unione o
  • stiano trasportando petrolio greggio o prodotti petroliferi russi acquistati a un prezzo superiore al price cap, cioè il tetto sui prezzi concordato dalla coalizione per il tetto sui prezzi o
  • manomettano, disattivino o disabilitino illecitamente i loro sistemi di navigazione quando trasportano petrolio greggio e prodotti petroliferi russi.

Energia

Viene revocata la deroga temporanea concessa alla Germania e alla Polonia che dava loro la possibilità di rifornirsi, tramite la sezione settentrionale dell’oleodotto Druzhba, di petrolio greggio proveniente dalla Russia. Tuttavia, il petrolio originario del Kazakhstan o di un altro paese terzo potrà continuare a transitare attraverso la Russia e ad essere importato nell’UE mediante l’oleodotto Druzhba.

Nuovi soggetti ed entità listate

Il Consiglio ha aggiunto all’allegato I del regolamento (UE) n. 269/2014 71 persone e 33 entità responsabili di azioni volte a compromettere o minacciare l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina. Novità significativa è l’estensione, da parte del Consiglio, dei criteri di inserimento nell’elenco, in modo tale da poter includere anche le persone fisiche e le entità che eludano le misure restrittive contribuendo alla capacità della Russia di proseguire nella sua attività di aggressione.

Un’altra novità è rappresentata dall’introduzione di un ulteriore criterio che rende listabili anche le società del settore IT che forniscano all’intelligence russa tecnologia e software critici. Sulla base di questo nuovo criterio, il Consiglio ha designato le società del settore informatico in possesso di una licenza amministrata dal Servizio federale di sicurezza o dal Ministero dell’Industria e del Commercio della Federazione russa.

Tra i nuovi soggetti designati, troviamo:

  • entità connesse al settore militare e della difesa russo: alti funzionari militari delle forze armate russe, aziende produttrici di missili, droni, sistemi missilistici antiaerei, veicoli militari e componenti ad alta tecnologia per armi, nonché aziende produttrici di merci e tecnologie oggetto delle suddette licenze;
  • responsabili dei trasferimenti forzati e della deportazione di bambini ucraini e responsabili del saccheggio del patrimonio culturale ucraino;
  • la Fondazione per il sostegno e la protezione dei diritti dei compatrioti che vivono all’estero, che svolge un importante ruolo di sostegno nell’attuazione degli obiettivi di politica estera del governo russo, e il suo direttore esecutivo incaricato di coordinare gli sforzi di mobilitazione del governo russo Federazione per sostenere la sua guerra di aggressione contro l’Ucraina;
  • funzionari militari separatisti che sono stati condannati da un tribunale olandese per l’abbattimento del volo Malaysia Airlines MH17;
  • membri della magistratura che hanno preso decisioni politicamente motivate contro cittadini ucraini che si opponevano all’annessione della Crimea;
  • uomini d’affari;
  • un viceministro e alcuni funzionari locali russi;
  • due banche – MRB Bank e CMR Bank – che operano nei territori illegalmente annessi di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia.

Complessivamente, le misure restrittive dell’UE connesse al conflitto russo-ucraino si applicano ora a quasi 1800 persone ed entità, che sono quindi ora soggetti al congelamento dei beni. Ai cittadini e alle imprese dell’UE è fatto divieto di messa a disposizione di fondi a questi soggetti. Le persone fisiche sono inoltre sottoposte a un divieto di viaggio che impedisce loro di entrare o transitare nei territori dell’UE.

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