Sanzioni alla Russia: le restrizioni sui software gestionali intercompany e gli impatti sulle imprese italiane

16 Gennaio 2024

Tra le novità più significative, il 12° pacchetto di sanzioni varato dall’Unione Europea contro la Federazione Russa (Regolamento UE 2023/2878) ha introdotto il divieto di “vendere, fornire, trasferire, esportare o rendere accessibili, direttamente o indirettamentesoftware gestionali per le imprese e software di progettazione industrialia persone giuridiche, entità od organismi stabiliti in Russia” (articolo 5 quindecies, paragrafo 2 ter).

Tipologie di software e impatti

Le tipologie di software oggetto di restrizioni sono elencate nell’allegato XXXIX del Regolamento. Vi possono rientrare anche quelli utilizzati all’interno di un medesimo gruppo societario per gestire l’operatività intercompany. Pertanto, la misura restrittiva impatta anche su tutte le aziende italiane che hanno società controllate, filiali o negozi in Russia e con cui condividono l’uso di tali software. La restrizione si applicherà a partire dal 21 giugno 2024 e riguarda anche la relativa assistenza tecnica, servizi di intermediazione o connessi al software (paragrafo 3 bis).

Autorizzazioni

In deroga al divieto, le autorità nazionali competenti possono autorizzare la vendita e la messa a disposizione dei software e dei servizi sottoposti a restrizioni a determinate condizioni (paragrafo 10). Per poter ottenere l’autorizzazione, le aziende italiane devono presentare domanda all’Autorità nazionale – UAMA del Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, attraverso il portale E Licensing.

Al fine di evitare la violazione delle restrizioni unionali, si sottolinea l’importanza per le aziende di verificare se possono rientrare nella casistica prevista dalle nuove restrizioni del 12° pacchetto sanzionatorio contro la Russia ed eventualmente procedere con la richiesta di autorizzazione all’autorità nazionale.

ZPC è a disposizione delle aziende per gli opportuni approfondimenti sul tema e per assisterle nella richiesta di autorizzazione all’UAMA.

 

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