Rinviata l’introduzione della plastic tax in Italia

23 Novembre 2022

Il Governo italiano ha annunciato un ulteriore rinvio dell’introduzione della plastic tax. Il provvedimento è incluso all’interno della Legge di Bilancio 2023, approvata dal Consiglio dei Ministri. Di seguito la breve nota del Governo:

Sospensione plastic e sugar tax – Prevista la sospensione anche per il 2023 dell’entrata in vigore di plastic e sugar tax, le imposte sui prodotti in plastica monouso e sulle bevande zuccherate”.

L’introduzione della plastic tax era prevista il 1° gennaio 2023, dopo essere già stata rinviata diverse volte. La data originaria di entrata in vigore era il 1° luglio 2020, dopo il recepimento da parte dell’Italia della Direttiva (UE) 2019/904 sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente.

Che cos’è la plastic tax

Si ricorda che la plastic tax è un’imposta prevista per la produzione di “manufatti con singolo impiego” (MACSI) e va ad impattare su tre tipologie di soggetti: il fabbricante di MACSI prodotti in Italia, l’acquirente di MACSI provenienti da altri paesi UE per il B2B, il cedente di MASCI provenienti da altri Stati membri UE per il B2C, l’importatore di MACSI importati da paesi extra UE.

L’imposta, pari a 0,45 euro/kg di plastica, interessa diverse tipologie di prodotti e settori merceologici, quali ad esempio: materiali per gli alimenti (bottiglie, vaschette, posate in plastica etc), contenitori in tetrapak, contenitori per detersivi, manufatti per protezione e imballaggi per la consegna di diverse tipologie di prodotti (es. elettrodomestici, apparecchiatura informatici etc), bustine mono-uso copri-abito per il comparto tessile.

L’accertamento dell’imposta avviene sulla base di dichiarazioni trimestrali che devono essere presentate dai soggetti obbligati all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Per MACSI provenienti da altri Paesi UE, acquistati da un consumatore privato, il cedente presenta la dichiarazione attraverso il rappresentante fiscale. Per MACSI provenienti da Paesi extra-UE, l’accertamento e la riscossione avviene direttamente dall’Agenzia delle Entrate.

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