Direttiva Green Claims: la posizione del Parlamento UE

18 Marzo 2024

Nel marzo 2023 la Commissione europea ha pubblicato una proposta di direttiva sulle affermazioni ambientali, con l’obiettivo di spingere le imprese ad adottare green claims di comunicazione e marketing affidabili e verificabili in tutta l’UE. La proposta si prefigge inoltre di proteggere i consumatori ed evitare forme di greenwashing, nonché di contribuire a creare una solida economia circolare e a stabilire parità di condizioni tra le imprese in tema di sostenibilità. Sul provvedimento, il Parlamento UE in sessione plenaria ha adottato la sua posizione in data 12 marzo 2024, sostanzialmente allineandosi alla proposta inizialmente formulata dalla Commissione UE. Il comunicato ufficiale è disponibile qui.

Informazioni affidabili, comparabili e verificabili per i consumatori

Le imprese dovranno rispettare norme minime su come sostanziare le affermazioni ambientali relative a prodotti e servizi. La proposta riguarda affermazioni esplicite, come ad esempio: “maglietta realizzata con bottiglie di plastica riciclate”, “consegna con compensazione di CO2”, “imballaggi realizzati con il 30% di plastica riciclata”.

La proposta copre le dichiarazioni volontarie sugli impatti ambientali o le prestazioni di un prodotto, ma esclude le indicazioni coperte dalle norme UE esistenti, come l’Ecolabel o il marchio degli alimenti biologici, in quanto tali leggi garantiscono che le indicazioni regolamentate siano affidabili. Le dichiarazioni ambientali dovranno essere verificate in modo indipendente e dimostrate con prove scientifiche. Le aziende dovranno identificare gli impatti ambientali effettivamente rilevanti per i loro prodotti.

Regole ed etichette chiare e armonizzate

Le norme puntano ad assicurare che le affermazioni siano comunicate in modo chiaro. Ad esempio, le dichiarazioni o le etichette che utilizzano un punteggio aggregato dell’impatto ambientale complessivo del prodotto non saranno più consentite, a meno che non siano stabilite dalle norme Ue. I confronti tra i claims relativi a prodotti e organizzazioni dovranno essere basati su informazioni e dati equivalenti.

La proposta regolerà anche le etichette ambientali. Attualmente ci sono circa 230 etichette diverse, fattore che crea confusione e sfiducia nei consumatori. Per controllare la proliferazione delle etichette ambientali non saranno consentiti nuovi sistemi di etichettatura pubblici, a meno che non siano sviluppati a livello Ue, e qualsiasi nuovo sistema privato dovrà mostrare ambizioni ambientali più elevate rispetto a quelli esistenti e ottenere una pre-approvazione per essere autorizzato. Esistono regole dettagliate sulle etichette ambientali in generale: devono anche essere affidabili, trasparenti, verificate in modo indipendente e riviste regolarmente.

Prossimi passi

Il Parlamento UE ha adottato la sua posizione in prima lettura in sessione plenaria. L’iter legislativo proseguirà con il nuovo Parlamento UE, dopo le elezioni previste per giugno 2024.

 

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