Origine preferenziale: nuove norme per gli scambi tra UE e Paesi PEM

12 Dicembre 2023

Lo scorso 7 dicembre, il comitato PEM ha adottato nuove norme di origine preferenziale che mirano ad aumentare gli scambi tra l’Unione Europea e i Paesi limitrofi nella regione paneuromediterranea (PEM). Le nuove norme, frutto di dieci anni di negoziati, si applicheranno a partire dal 1º gennaio 2025 nel contesto della convenzione PEM. Obiettivo è l’aggiornamento degli accordi di libero scambio tra i 24 partner commerciali della PEM, modernizzando le norme sull’origine preferenziale e rendendole più flessibili e favorevoli alle imprese, al fine di rafforzare gli scambi commerciali. Il comitato ha inoltre deciso di sviluppare l’uso della certificazione elettronica di origine al fine di semplificare ulteriormente le formalità doganali.

La modifica riguarda 24 parti contraenti della convenzione PEM: l’Unione Europea, l’Islanda, il Liechtenstein, la Norvegia, la Svizzera, le Isole Faroe, la Turchia, il Marocco, l’Algeria, la Tunisia, l’Egitto, Israele, la Giordania, il Libano, la Palestina, la Georgia, la Repubblica di Moldova, l’Ucraina, l’Albania, la Bosnia-Erzegovina, la Macedonia del Nord, il Montenegro, la Serbia e il Kosovo. Nel 2022, gli scambi con questi Paesi hanno rappresentato circa 700 miliardi di euro, pari alla metà degli scambi preferenziali dell’UE.

Queste disposizioni consentiranno di beneficiare di quanto segue:

  • norme più semplici per prodotto, quali l’eliminazione dei requisiti cumulativi, le soglie per il valore aggiunto locale, un maggiore adattamento alle esigenze produttive dell’UE e una nuova doppia trasformazione per i tessili;
  • aumento delle soglie di tolleranza per i materiali non originari, che passano dal 10% al 15%;
  • introduzione del cumulo “totale”, in base al quale le operazioni di fabbricazione necessarie per acquisire l’origine della maggior parte dei prodotti potranno essere suddivise tra più Paesi;
  • possibilità di draw-back (rimborso dei dazi sulle componenti importate) per la maggior parte dei prodotti, allo scopo di aiutare gli esportatori dell’UE a restare competitivi.

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