ZPC per le imprese | La gestione dell’etichettatura ambientale obbligatoria degli imballaggi
ZPC aiuta le imprese ad orientarsi nel complesso insieme di norme e restrizioni del commercio internazionale, in particolare in tre aree strategiche: Trade Compliance, Export Controls, Customs.
L’etichettatura ambientale obbligatoria degli imballaggi
Quando parliamo di etichettatura ambientale obbligatoria degli imballaggi, ci riferiamo all’apposizione, sul packaging, di indicazioni che consentano il corretto smaltimento dei rifiuti da parte del consumatore.
La Direttiva europea 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio è stata recepita in ogni Stato con delle differenze, rendendo molto frammentato il panorama normativo di ogni nazione e complicando, per le aziende, la gestione dei relativi aspetti di compliance. Si attende l’entrata in vigore del Regolamento UE sugli imballaggi per arrivare ad una armonizzazione a livello UE.
Tra i Paesi EU, segnaliamo:
- l’Italia, che con il D.lgs. 116/2020 ha reso obbligatorio l’utilizzo della codifica alfanumerica europea prevista dalla Decisione 97/129/CE inserendo degli ulteriori requisiti di etichettatura dettagliati nelle Linee Guida del MASE;
- la Francia, che ha invece istituito un sistema di etichettatura degli imballaggi a sé stante, che prevede l’obbligo di etichettatura tramite segnaletica Triman. Per questo motivo, la Commissione Europea ha avviato una procedura di infrazione nei suoi confronti;
- la Spagna, in cui gli obblighi introdotti dalla Legge 7/2022 sui rifiuti e le terre contaminate per un’economia circolare e dal Decreto reale 1055/2022 sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio saranno applicabili dal 1° gennaio 2025, solo per gli imballaggi B2C.
La mancata o l’erronea etichettatura ambientale degli imballaggi comporta il rischio di sanzioni amministrative.
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