La strategia di Trump sui dazi al centro del nuovo numero di GeoTrade

30 Luglio 2025

Introduzione

Il nuovo numero di GeoTrade – la rivista di geopolitica e commercio estero di AWOS – A World of Sanctions, di cui ZPC è main partner – è dedicato a uno dei temi più attuali della scena internazionale: i dazi e il loro utilizzo da parte dell’amministrazione statunitense.

geotrade 11 (1)

Editoriale

Il focus di questo numero, intitolato “Trump e l’era del nuovo protezionismo”, approfondisce le motivazioni geo-economiche e geopolitiche alla base delle misure tariffarie introdotte da Trump, analizzate in particolare attraverso i contributi di Zeno Poggi, Paolo Quercia, Cesare Pozzi, Michele Savini Zangrandi e Carlo Pelanda.

 

Nell’editoriale, Zeno Poggi – presidente di AWOS – evidenzia come, con il ritorno di Trump alla Casa Bianca, i dazi siano diventati centrali non più solo come strumenti economici, ma anche e soprattutto per la loro valenza geopolitica. . Tale trasformazione avvicina il dazio alle sanzioni, come emerso dall’introduzione da parte di Trump dei  “dazi secondari”, modellati sullo schema delle sanzioni secondarie statunitensi.

 

Per le imprese, questo nuovo ordine globale implica una crescente instabilità e frammentazione, in cui la compliance non è più solo un obbligo normativo, ma una componente centrale della strategia aziendale d’internazionalizzazione.

 

Anche l’editoriale di Paolo Quercia, direttore scientifico della rivista, sottolinea che i dazi sono ormai strumenti centrali della politica estera statunitense. La seconda presidenza Trump, spiega l’autore, si muove lungo due direttrici principali: una guerra commerciale aggressiva contro i Paesi con surplus verso gli USA e una riduzione dell’interventismo militare nei teatri di crisi. Questo nuovo approccio – che privilegia la “weaponizzazione” delle interdipendenze economiche al posto della forza militare – sfuma sempre di più le differenze tra dazi e sanzioni.

I contributi

Nel suo contributo “Sistema economico globale, sistema monetario internazionale e politica commerciale”, Cesare Pozzi, professore di Economia Industriale alla Luiss, mette in luce come la politica dei dazi di Trump sia una reazione agli squilibri accumulati dagli Usa dagli anni ‘70, causati dalla correlazione tra ruolo del dollaro, deficit strutturale americano e paesi “collettori” di esportazioni e di surplus commerciale verso Washington. La sostenibilità di tale politica dipenderà da una strategia di lungo periodo, capace di riattivare l’economia reale, ricostruire capacità produttiva interna e ridefinire le regole del commercio e della finanza internazionale.

 

Sull’efficacia della strategia trumpiano è focalizzato l’articolo “Le molte incertezze legate ai dazi” di Michele Savini Zangrandi economista di Banca d’Italia. Secondo l’autore i dazi producono effetti controversi: garantiscono un gettito limitato, non assicurano la riduzione del deficit e rischiano di danneggiare le industrie americane aumentando i costi per imprese e consumatori. Inoltre, possono alimentare guerre commerciali, innescare inflazione e frenare la crescita globale.

 

Nell’intervista realizzata da Quercia, Carlo Pelanda, professore di Economia all’Università Guglielmo Marconi, focalizza il nucleo della strategia dei dazi Trump nell’abbandono del commercio asimmetrico, che durante la Guerra Fredda ha permesso agli alleati di esportare liberamente negli Usa senza reciprocità come incentivo alla coesione occidentale (Pax Americana), e il passaggio a rapporti simmetrici, anche se questo può risultare controproducente (inflazione, recessione, perdita di egemonia del dollaro). I dazi si collocano in una strategia più ampia, che, sottolinea il politologo, vede gli Usa impegnati in un contenimento della Cina nella lotta egemonica con Pechino, in cui si iscrive anche il tentativo da parte di Trump di staccare la Russia dall’influenza cinese, e in una selettività militare unita alla pressione sugli alleati per l’incremento delle spese in armi.

 

La storia di copertina della rivista ha dedicato anche una parte alla politica commerciale europea (Fabrizio Di Gianni), al caso dei dazi antidumping (Piero Bellante) e al ruolo dell’Agenzia delle Dogane nei controlli all’importazione (Roberto Serra).

 

Inoltre questo numero di GeoTrade nelle varie sezioni presenta approfondimenti sulla legge cinese in materia di export control, geopolitica digitale e cavi sottomarini, il nuovo regolamento sulla sicurezza generale dei prodotti e shipping, oltre alle consuete rubriche Merci&Dogane, Geo-Finanza, Legal&Compliance, Imprese&Compliance, Corporate Security e Past&Future.