I paesi più a rischio per il commercio internazionale
Le imprese che operano nei mercati internazionali devono prestare sempre più attenzione a tutta una serie di normative, barriere commerciali e misure restrittive su Paesi, soggetti e prodotti.
Basti pensare che sono oltre 40.000 i soggetti e le entità inserite nelle blacklist di Stati Uniti, Unione Europea e ONU, mentre sono in vigore un centinaio i programmi sanzionatori verso circa 40 Paesi, tra i principali Iran, Russia, Venezuela, Cuba e Corea del Nord, con effetti di vasta portata su tutto il sistema del commercio globale.
Questo capillare sistema di restrizioni, unito all’aumento dei controlli da parte delle autorità, ha innalzato per le aziende i livelli di rischio di incorrere in sanzioni (amministrative e penali) e danni reputazionali. È quindi necessario svolgere approfonditi controlli e intraprendere efficaci attività di compliance internazionale.
Tra i diversi strumenti messi a disposizione per aiutare le aziende a gestire i rischi del commercio internazionale, ZPC ha elaborato le Sanctions Risk Maps.
Si tratta di mappe che permettono di individuare il grado di rischio nel compiere operazioni commerciali e finanziarie in 36 paesi, in termini di programmi sanzionatori USA e UE, embarghi, restrizioni, soggetti listati, beni dual use, rischio riciclaggio.
Ogni scheda paese, inoltre, delinea delle bussole di orientamento per indirizzare le aziende ad intraprendere una corretta attività di compliance, attraverso l’indicazione dei documenti necessari (anche nei rapporti con le banche) e delle verifiche da attuare.
Elenco dei paesi a rischio
Afghanistan, Balcani, Bielorussia, Bosnia Erzegovina, Burundi, Cina, Congo (Repubblica democratica del), Corea del Nord (Repubblica Popolare Democratica di Corea), Cuba, Egitto, Guinea (Repubblica di), Guinea-Bissau (Repubblica di), Haiti, Hong Kong, Iran, Iraq, Libano, Libia, Mali (Repubblica di), Moldavia, Montenegro, Myanmar/Birmania, Nicaragua, Repubblica Centro Africana, Russia, Serbia, Siria, Somalia, Sud Sudan, Sudan (Darfur), Tunisia, Turchia, Ucraina, Crimea Sebastopoli (regione dell’Ucraina), Venezuela, Yemen, Zimbabwe.
Contattaci per un’analisi dei paesi in cui la tua azienda opera e per valutare livelli di rischio e manovre correttive da attuare.