EPR: prorogato di un anno l’obbligo del pagamento dell’imposta sui rifiuti di imballaggio nel Regno Unito
Come annunciato dal governo britannico lo scorso 25 luglio, l’obbligo del pagamento dell’imposta sui rifiuti di imballaggio, ai sensi della normativa sulla Extended producer responsibility (EPR), slitterà di un anno. Nel dettaglio, ciò significa che i produttori interessati dalla norma non dovranno effettuare pagamenti nel 2024, bensì a partire dal 2025. Sono attese ulteriori indicazioni relative alla definizione delle tariffe in concreto applicabili. Gli obblighi di reportistica relativi al 2023 rimangono comunque validi.
La decisione di rinviare i pagamenti previsti per i produttori è connessa alla volontà di dare all’industria, alle autorità locali e alle società di gestione dei rifiuti più tempo per prepararsi alla messa in atto delle nuove norme, e insieme di progettare al meglio il nuovo regime, garantendo così il raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio posti a lungo termine, e sostenendo al contempo i consumatori finali, già provati dall’aumento generalizzato dei prezzi causato dall’inflazione. Il governo rimane comunque determinato a rispettare gli impegni assunti sul tema, che prevedono l’eliminazione di tutti i rifiuti evitabili entro il 2050 e il riciclo del 65% dei rifiuti urbani entro il 2035.
Il regime di responsabilità estesa del produttore svolge un ruolo centrale nella realizzazione di questi obiettivi, affiancato da altre misure, tra cui l’imposta, entrata in vigore lo scorso aprile, sugli imballaggi di plastica che non contengano almeno il 30% di contenuto riciclato, e i divieti, di prossima applicazione, relativi a numerosi oggetti di plastica monouso, tra cui posate e piatti. In seguito all’attuazione dell’EPR, verranno di conseguenza introdotte raccolte di riciclaggio ad hoc per i cittadini britannici.
In previsione dell’entrata in vigore dell’EPR, i produttori hanno già iniziato un percorso di trasformazione, ponendo attenzione all’utilizzo di una minore quantità di imballaggi e di formati più facilmente riciclabili. Il governo britannico si aspetta quindi che questo processo, già in atto, continui senza che i costi connessi vengano poi trasferiti sugli acquirenti finali in un secondo momento.
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