Aggiornamento: sospensione provvisoria dell'ordinanza sui dazi IEEPA
Il 29 maggio 2025, la Corte d’Appello federale ha disposto la sospensione temporanea dell’ordinanza della US Court of International Trade che aveva dichiarato illegittimi i dazi imposti dall’amministrazione Trump sulla base dello IEEPA (International Emergency Economic Powers Act).
In attesa di una pronuncia definitiva, i dazi in questione restano per ora in vigore. Si tratta di una misura provvisoria, finalizzata a consentire alla Corte di esaminare nel merito la richiesta di sospensione avanzata dal governo.
ZPC continuerà a monitorare il caso e fornirà aggiornamenti sui prossimi sviluppi.
L'ordinanza
Con ordinanza del 28 maggio 2025, la US Court of International Trade (massima corte federale in materia di commercio), ha concluso che l’imposizione di dazi sulla base giuridica dello International Economic Emergency Powers Act del 1977 (IEEPA) è illegittima in quanto la norma non attribuisce all’Amministrazione il potere di adottare misure di tipo tariffario.
L’ordinanza colpisce dunque tutti i provvedimenti di natura tariffaria adottati dall’amministrazione Trump sulla base dello IEEPA (incluse le modifiche successivamente apportate con ulteriori ordini esecutivi):
- Executive Order 14193, in materia di dazi imposti al Canada;
- Executive Order 14194, in materia di dazi imposti al Messico;
- Executive Order 14195, in materia del dazio c.d. “Fentalyl” imposto alla Cina;
- Executive Order 14257, in materia di dazi “reciproci”.
Le conseguenze
La Corte ha ordinato la sospensione permanente dei dazi in questione e ha vietato qualsiasi futura modifica degli stessi. A tal fine, ha dato all’amministrazione Trump 10 giorni per apportare le modifiche necessarie per attuare le disposizioni della sentenza e sospendere l’applicazione degli ordini esecutivi citati.
La decisione della Corte non impatta le restanti misure tariffarie adottate dal Presidente USA su prodotti specifici come l’alluminio e l’acciaio, poiché non basate sulla base giuridica dello IEEPA.
Il governo ha immediatamente presentato ricorso contro la sentenza alla Corte d’Appello Federale competente, e potrebbe portare il caso fino alla Corte Suprema per definire la legittimità o meno delle misure tariffarie in esame.