Avanza la proposta di legge sulla regolamentazione del fast-fashion in Francia

9 Aprile 2025

Introduzione

Procede l’iter di approvazione della proposta di legge finalizzata a ridurre l’impatto ambientale dell’industria tessile. Il 10 giugno 2025, infatti, il Senato francese ha adottato la proposta di legge volta a regolamentare il fast fashion. Il testo, non ancora definitivo, sarà oggetto di confronto in Commissione mista paritaria in autunno.

Aggiornamento: il Senato francese adotta la proposta di legge sulla regolamentazione del fast fashion

Il 10 giugno 2025, il Senato francese ha adottato la proposta di legge volta a regolamentare il fast fashion. Il testo non è ancora definitivo e sarà oggetto di confronto in Commissione mista paritaria (Commission mixte paritaire) in autunno. Parallelamente, sarà notificato alla Commissione europea tramite procedura TRIS. Si resta in attesa di sviluppi.

 

Tra i principali punti di novità si segnala:

 

  • il focus sull’ultra fast-fashion: l’ambito di applicazione della norma si restringe, escludendo il fast fashion in senso ampio e concentrandosi sull’”ultra-fast fashion”;

 

  • divieto di pubblicizzare prodotti di ultra-fast fashion e modelli di consumo altamente insostenibili;

 

  • una nuova tassa sui piccoli pacchi importati da Paesi extra-UE mirando direttamente alle piattaforme extra-UE;

 

  • la conferma dell’importanza dell’eco-score: l’eco-score è esplicitamente menzionata come uno degli strumenti utilizzabili per informare i consumatori e come possibile base per futuri meccanismi di bonus-malus.

Definizione di fast-fashion

La legge definisce come pratiche commerciali di fast-fashion quelle che risultano in una riduzione della durata della vita del prodotto tessile e delle calzature, in particolar modo connesso all’immissione sul mercato di un altro numero di pezzi o il disincentivo a riparare i prodotti. Le soglie saranno poi stabilite con successivo Decreto. La legge imporrà ai produttori, distributori e importatori di tali prodotti di pubblicare, sulle loro piattaforme di vendita online, messaggi che incoraggino il riutilizzo e la riparazione dei prodotti e che sensibilizzino sull’impatto ambientale degli stessi. La proposta colpisce anche la promozione di pratiche fast-fashion ad opera di influencers.

Novità per EPR tessile

Si prevedono anche importanti novità con riferimento all’EPR tessile (ad esempio l’obbligo di nominare un rappresentante autorizzato per i soggetti non stabiliti in Francia, la previsione di un’eco-modulazione più collegata agli impatti ambientali e la durevolezza dei prodotti, sanzioni più precise in caso di mancato rispetto degli obblighi EPR). In particolare, vengono stabilite sanzioni per 5 euro a prodotto per il 2025 e a crescere negli anni successivi fino ad arrivare a 10 euro a prodotto nel 2030.

Iter legislativo e sviluppi futuri

La proposta fa riferimento anche ad un report del Governo francese che conterrà delle valutazioni sull’opportunità di prevedere un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere per i prodotti tessili e di richiedere agli esportatori dai Paesi extra-UE verso la Francia di provare che i prodotti tessili sono rispettosi delle norme sanitarie, sociali e ambientali europee.

 

A questo link è possibile monitorare l’iter legislativo. 

 

ZPC vi terrà aggiornati sui futuri sviluppi.