UE: nuove misure restrittive a sostegno della democrazia in Guatemala e Haiti

16 Gennaio 2024

L’Unione Europea ha istituito il 12 gennaio 2024 un quadro specifico di misure restrittive a sostegno della democrazia e di una transizione pacifica e ordinata del potere in Guatemala. Sono stati inoltre inseriti nuovi nominativi nella lista dei soggetti sottoposti a restrizioni in considerazione della situazione ad Haiti.

Guatemala

In seguito alla Decisione (PESC) 2024/254 e al Regolamento (UE) 2024/287 del Consiglio del 12 gennaio 2024 concernente misure restrittive in considerazione della situazione in Guatemala, l’Unione Europea potrà sottoporre a restrizioni chiunque ostacoli la transizione democratica a seguito delle elezioni generali del 2023, da cui è emerso come vincitore il presidente eletto Bernardo Arévalo, come attestato dalla missione di osservazione elettorale dell’UE in Guatemala.

Il Presidente Arévalo ha prestato giuramento lo scorso 14 gennaio, dopo mesi di tentativi da parte dell’establishment politico e giudiziario guatemalteco atti a impedire il suo insediamento. Nell’ottobre 2023 l’Unione Europea aveva espresso profonda preoccupazione per i continui tentativi di compromettere i risultati elettorali attraverso azioni giuridiche e procedurali selettive e arbitrarie, che non erano in linea né con la costituzione del Guatemala, né con le norme internazionali e regionali cui il Guatemala ha aderito. L’8 dicembre 2023, l’Alto Rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza aveva ufficialmente condannato i tentativi di annullare i risultati delle elezioni generali e presidenziali in Guatemala attraverso accuse infondate di frode. L’UE aveva quindi convenuto di consentire l’introduzione di misure restrittive mirate.

Grazie a questo nuovo quadro l’UE può ora imporre misure restrittive nei confronti delle persone ed entità responsabili di azioni che compromettono la democrazia, lo Stato di diritto e la transizione pacifica del potere in Guatemala, anche mediante persecuzioni o intimidazioni dei funzionari pubblici, delle autorità democraticamente elette, della società civile, dei media e degli operatori della giustizia, tra gli altri, nonché tramite illeciti finanziari relativi ai fondi pubblici e l’esportazione non autorizzata di capitali.

 

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